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I protagonisti a Bologna Loves Wine & Food: 2/ Massimiliano Poggi

Incontro con lo chef patron dell’omonimo locale a Castel Maggiore in provincia di Bologna.

a cura di Massimo Fabiani e Leonardo Tozzi - Foto credit Claudio Alessandro Musiani dinnerplease.it

Siamo in una sede secolare, quella dell’ex Ristorante il Sole. Una casa di campagna dell’800, fascino e atmosfera dei tempi passati e della vita di campagna. Entrando si percepiscono sensazioni positive: eleganza, semplicità, raffinatezza non ostentata, ma naturale, spontanea. L’ampia sala conta circa 35 coperti, 50 in estate, grazie al giardino. Per chi ama le sorprese un privè speciale per max 8 persone, dove non c’è mai il menù, solo preparazioni ideate sul momento, frutto della vena creativa dello chef.
Massimiliano Poggi è un ottimista, animato dalla curiosità e dalla voglia di far divertire. La sua è una cucina semplice, in costante ricerca tra tradizione emiliana e rivisitazione. Qui il divertimento si respira sempre, dalla preparazione delle ricette, al personale: la migliore emozione per evadere dal solito clichè.

 

 

La cosa che hai fatto della quale sei più orgoglioso/a e quella che (eventualmente) non rifaresti.
Sono orgoglioso di aver osato e creato il mio stile di cucina: non rifarei… probabilmente iniziare a fumare… quando smetti ingrassi!

Il suo ingrediente preferito e perché!
Valuto ingrediente la mia terra e questo comprende i sapori, perché li adoro tutti e mi piace esprimerli in ogni modo.

La ricetta per un locale di successo.
La risposta corretta è sempre la qualità ma non credo serva solo quello, oggi serve intuito e costanza.

La Vostra cucina spiegata con parole semplici a chi non vi conosce…
È fondata sulla sorpresa giocando sugli ingredienti, creando sapori ed emozioni visive.

Il vostro “piatti forte”...
È il buon umore! Perché riuscire a portare a tavola il sorriso è un’ambizione che noi aspettiamo di perseguire.

Il vostro piatto più difficile da realizzare, ma di maggior soddisfazione.
Probabilmente gli “spaghetti medicina”, molti tipi diversi di cottura di pochi ingredienti, raggiungere il livello perfetto è un procedimento molto lungo ma il risultato, senza autocelebrarsi, è ottimo!

Un ingrediente o un piatto sopravvalutato? E uno sottovalutato…
Sopravvalutato non esiste, perchè ogni ingrediente anche il più povero è ricco di dignità, diventa sopravvalutato quando il cuoco ne fa un utilizzo improprio per seguire una moda o stupire.

A cena con un buon vino... quale e perché...
Quale non importa perché importa solo la qualità e la compagnia!

A cena con una Bollicina... quale e perché...
Sono molto legato all’Italia e i suoi prodotti, perché li considero in molti casi ampiamente sottovalutati, ma riconosco che lo Champagne ci è per molti versi ancora superiore.

In breve, facci venire l’acquolina in bocca, raccontaci i piatti salienti del menù d’autunno…
Linguine all’astice, un gioco di ingredienti su un piatto ormai consolidato nella tradizione gastronomica italiana. Le linguine non sono pasta ma lingue d’anatra brasate.
Insalata russa, un altro gioco di ingredienti e consistenze, acidità e dolcezze, dove (russa) è per la presenza di caviale, panna acida e vodka in abbinamento.
Piccione al carbone con mele cotogne: un piatto semplice dal gusto e la cottura primordiali, il valore aggiunto lo danno sia l’olio essenziale di pepe, che aggiungiamo in uscita per dare complessità al profumo, che la cottura in osso che rende il petto particolarmente tenero e saporito.

A cena a Bologna o in Emilia Romagna da un altro Chef… Chi?
Considero imperdibile un’esperienza da Massimo Bottura, una finestra sul mondo del gusto e della tecnica profondamente legata alla nostra cultura gastronomica.

Bologna a tavola? Un parere sulla ristorazione nella nostra città….
La trovo in gran fermento e crescita. Serve però pazienza e tempo. Non sarà facile rilanciare dal punto di vista gastronomico una città con forti certezze derivanti dalla grandissima tradizione, la quale ha vissuto un lungo periodo dove si è vocata a ristorazione turistica. Tutto, ora più che mai, dipende dalle scelte degli imprenditori nonché dagli operatori legati al mondo enogastronomico.

Hai la bacchetta magica. Tre cose che faresti per Bologna.
Con un colpo di bacchetta farei vedere a tutto il mondo, con gli occhi innamorati con cui la guardo io, la bellezza della nostra città!
Poi donerei alla città una squadra di calcio “che tremare il mondo fa”!
il terzo lo regalerei ad un amico con riserva che debba essere speso per la città!

Se dovesse pensare alla sua cucina come un musicista o un gruppo chi le piacerebbe essere...
Come Marvin Gaie. Amo la sua musica leggera, popolare, ma molto raffinata.

Cosa vedi nel futuro della ristorazione italiana e bolognese?
Guardando con gli occhi dell’addetto ai lavori noto un fortissimo recupero della tradizione senza interpretazioni ne influenze. Bologna può giocare un ruolo da protagonista in questo rilancio, certo gli addetti ai lavori hanno una grande possibilità e responsabilità.

Massimiliano Poggi Cucina - Via Lame, 65/67 Trebbo di Reno - Bologna - +39 051 704217 - info@mpoggi.it - orario: lun-sab 12.30-14.30/20-23 (chiuso dom e lun a pranzo)

A Cena in Piazza Maggiore!

Una serata dedicata agli eroi di questo 2020: gli operatori sanitari. Ma non è l’unico scopo della cena organizzata in Piazza Maggiore. C’è anche quello di auspicare una ripartenza che si fondi sul valore dell’ospitalità e della gastronomia tipici di Bologna. 

Il titolo della serata in verità è Ripartire dopo il Covid, Storie di sport, perchè in fondo nello sport si ritrovano quei valori che la grande cene sotto le stelle vuole promuovere. La voglia di ripartire dopo una sconfitta, il gioco di squadra fondamentale per ogni successo, la capacità di superare se stessi e i propri limiti. Ognuno di questi valori è stato fondamentale in ogni ospedale d’Italia. Fautori dell’iniziativa i grandi della ristorazione cittadina.

Massimiliano Poggi che ha coordinato il menù, Piero Pompili, Vincenzo Cappelletti, Paolo Carati, Alberto Bettini, Daniele Minarelli, Gino Fabbri. Insieme preparano la cena per 430 persone (già sold out, 50 euro cad.), ognuno portando un piatto e un regalo per la città di Bologna.

Nel corso della cena note personalità dello sport fanno la loro comparsa sul palco tra gli altri: Adriano Panatta, Nicola Pietrangeli e Arrigo Sacchi

MENU 

Tigelline con spuma e polpettina di mortadella della Cantina Bentivoglio (Vincenzo Cappelletti)
Galantina del Caminetto d’Oro, Paolo Carati
Lasagna bolognese, con sfoglia verde, besciamella, ragù e parmigiano di Daniele Minarelli dell’Osteria Bottega
Tortellini in brodo di gallina vecchia di Alberto Bettini, in rappresentanza di Amerigo
Petto di faraona arrostito farcito di patate e tartufo del ristorante Al Cambio
La “vera” zuppa inglese di Gino Fabbri, ispirata alla ricetta seicentesca senza cioccolato

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